Questa mattina lavoratori dello spettacolo, attori, compagnie teatrali e collettivi hanno occupato il Teatro Valle. La cultura a Roma è ormai stufa di essere sotto attacco. Si parte in contropiede, si occupa, si crea, si riacquista. Roma è viva, grazie a tutte queste esperienze che nascono quotidianamente. “Come l’aria, come l’acqua riprendiamoci il Valle”.
Dall’ Ex Cinema Palazzo-Sala Vittorio Arrigoni la massima solidarietà e complicità
Valle
Di seguito l’appello dei lavoratori e lavoratrici dello spettacolo a cui hanno già aderito, fra gli altri: Andrea Camilleri, Toni Servillo, Ascanio Celestini, Fausto Paravidino, Emma Dante, Filippo Timi, Valerio Mastandrea, Anna Bonaiuto ed ELio Germano
Appello:
Occupiamo il Teatro Valle per occuparci di ciò che è nostro.
È nostro come cittadini e come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte.
…Come cittadini vogliamo difendere il patrimonio artistico del Paese. Le politiche governative stanno dismettendo una
funzione essenziale che la Costituzione Italiana assegna allo Stato: la promozione e la tutela dei Beni Culturali.
Come lavoratori dello spettacolo, della cultura e dell’arte vogliamo essere riconosciuti come interlocutori indispensabili
nelle scelte politiche che riguardano il nostro settore, il nostro lavoro, la nostra vita.
Luoghi che dovrebbero essere destinati alla creatività e all’innovazione, dal Teatro Valle a CineCittà, hanno perso
negli anni la loro identità fino ad essere completamente smantellati o privatizzati. Sempre più la gestione delle risorse
comuni è inghiottita da meccanismi lobbistici e corporativi, in una logica da supermercato culturale.
Uomini e donne, impegnati nel mondo della cultura e dell’arte, assistono ogni giorno al ridursi degli spazi e delle
risorse necessari per continuare a svolgere con dignità il proprio lavoro.
Mobilitiamoci:
* Perché il Teatro Valle venga realmente destinato all’innovazione artistica con un respiro nazionale e internazionale
secondo la sua naturale vocazione, attraverso un progetto di assegnazione pubblico, trasparente e partecipato.
* Per chiedere con forza un’assunzione di responsabilità da parte del soggetto pubblico e una ridistribuzione delle
risorse più equa e trasparente.
* Per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell’arte e della cultura attraverso un sistema sociale adeguato che
garantisca la continuità dei diritti nella discontinuità d’impiego, come nel resto d’Europa.
* Per proporre una nuova progettualità nella gestione dei Beni Culturali, che sostenga l’accesso alla cultura e ai
saperi, la produzione libera e indipendente, la sperimentazione, la formazione permanente, la qualità, i giovani talenti.
Lanciamo un appello a tutti i singoli lavoratori dello spettacolo, del cinema, del teatro, della danza, tecnici, maestranze,
artisti, operatori, stabili/precari/intermittenti, alle compagnie, agli spazi di produzione indipendenti. È tempo di
rivendicare con forza che il nostro è un settore vivo, che produce eccellenze e risorse economiche.
Chiediamo a tutti i cittadini, a tutti coloro che amano la cultura, che hanno attraversato il Teatro Valle come spettatori e
che sentono che i cinema, i teatri, i musei sono parte irrinunciabile della loro vita e della loro storia di unirsi a noi in questa battaglia.
È per far crescere un’altra concezione della vita e dell’arte, quella che mettiamo in scena quotidianamente, che vi
chiediamo di scendere al Valle.
Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo
per aderire inviare email a
spettacololavorat@gmail.com
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