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Racconto quasi anonimo
Mi trovo su un canale sbagliato approssimativamente alle tre di pomeriggio. Alle mie spalle un marzo uggioso rantola in ticchettii di sonora perturbazione. Piove e a me stanno sul cazzo gli ombrelli. Non c’è ancora certezza sul da farsi. Giusto un numero verde che campeggia adesso in soccorso sul 32 pollici. Un nuovo servizio. Recupero Cervelli Smarriti, RCS, semplice come un acrostico di panico, croccante come una possibilità fuori pasto. Ma come accettate solo carte di credito come pagamento! La voce femminile al telefono non ammette indulgenze e fa silenzio e tutto attorno si fa silenzio, un silenzio ancestrale smarrito come il cervello. Abbasso attonito il ricevitore.
E adesso? Mi trovo su un canale sbagliato approssimativamente all’alba di chissà quanti giorni passati. Alle mie spalle un dromedario cerca un distributore della shell, lo trova si accende una sigaretta e salta per aria. E’ inutile tanto non lo ricorderò mai dove l’ho smarrito questo benedetto cervello, neanche fosse come gli occhiali che mia nonna nel mentre di un non detto del cucito si accorgeva di non avere più indosso annaspando mentalmente alla ricerca.
Mi trovo su una poltrona sbagliata sulla frequenza sbagliata approssimativamente una cinquantina di stagioni (mezze stagioni incluse) dopo…barba. Alle mie spalle una donna raccoglie mozziconi di sigarette e mi ricorda che c’è troppa puzza di fumo. Glielo chiedo, magari l’avesse visto lei il mio cervello non si sa mai. E invece è lei a chiedermelo. anticipandomi. Ma dove tiene la testa. Che ci fa lei qui le chiedo, io non posso permettermela una donna delle pulizie… Sono tua moglie,stronzo! E quello è tuo figlio.
Mi trovo su un canale sbagliato approssimativamente alle 9 di sera. Alle mie spalle un mesto raduno di hare krishna mi convince che assaggiando un dolcetto arancione diventerò rin-tin-tin e ci credo pure…e invece adesso eccomi qua pulcioso di un Lassie accarezzato da quella puttana di Liz Taylor. Lei sa dove è il mio cervello ma non vuole dirmelo. Allora abbaio, abbaio, abbaio a più non posso ma niente.Si sa poco o nulla ancora del domani. Vita da cani. Meglio che vado all’ex cinema palazzo se no esco pazzo. Meglio che vado alla sala vittorio arrigoni che mi sono rotto i coglioni!