Lunedì alle 21.00 “Voi Siete Qui” Spettacolo Teatrale della Compagnia Le Due Moine (Anteprima Romana)
Continua il circuito virtuoso fra Nuovo Cinema Palazzo e Teatro Valle Occupato
Il giorno prima saranno sempre Paola Bartoletti e Nadia Cusimano a portare in scena al Valle ” Messa Insieme”
@Note su “Voi Siete Qui”
Le due moine a Lido Adriano si danno all’intervista in incognito
spacciandosi per turiste.
Lido Adriano e’ un paese di condomini e villette sulla costa romagnola composto
da una popolazione quasi completamente immigrata:
6000 residenti provenienti da ben 52 diverse nazioni e ben 60 000 abitanti per la stagione estiva.
Senza cercare risposte si ritrovano con una serie infinita di domande su
Cio’ che si vede subito, cio’ che si vede bene e cio’ che si vede dopo.
Nel loro itinerare si ritrovano a dialogare con paesani e spaesati
e si lasciano invitare sulla giostra dove ascoltano le voci dei dimoranti che
convivono a volte ignari l’uno dell’altro. Solo un’opera simil rossiniana
potrebbe relativizzare con atti fatti e misf-atti la storia delle loro vite.
‘Voi siete qui’ diventa cosi’ una pseudo opera sociocomico psicopolitica
vacanziera dove tematiche di spaesamento e coesistenza si traducono in
musica e danzano su quella giostra intorno al discorso dell’appartenenza.
Un appartenere fra somiglianza e diversita’ sdrammatizzato da una storia
che non esiste se non nell’ immaginazione di chi ascolta.
© le.due.moine
@Messa Insieme al Valle Occupato
@La Compagnia
La compagnia e’ nata da una lunga storia prima di tutto d’amicizia e poi di collaborazione artistica, ma soprattutto dal desiderio di raccontare e raccontarsi anni d’esperienze vissute lontano dall’Italia, dove il contatto con altre culture ci ha portato a confrontarci con la nostra terra d’origine provocando una serie infinita di domande.
Ma come raccontarsi vivendo in due paesi diversi?
Attraverso numerose lettere che ci siamo spedite per mesi, servendoci della posta elettronica, e che abbiamo chiamato flussi per sottolinearne l’aspetto inconscio e meno filtrato dei contenui, abbiamo condiviso sogni, pensieri, poesie, giochi ritmici e lamenti, domande, enigmi, ritornelli, rime, certezze, e dubbi.
Fin dal nostro primo incontro abbiamo documentato tutto, come se niente dovesse andare perduto: le nostre discussioni, le prove, le danze e le nostre prime canzoni. Un successivo lungo lavoro di trascrizione ci ha consentito di collezionare oltre un centinaio di pagine di materiale scritto unito ad audio e video.
Durante il processo creativo si e’ integrato anche il desiderio di investigare la figura del cantastorie, un riferimento culturale di grande inspirazione che abbiamo immaginato di reinventare immaginandoci in-cantatrici dei nostri tempi.
Nella tradizione popolare, infatti, il cantastorie o cantore, era la figura dell’intrattenitore ambulante che si spostava di città in città raccontando storie in versi inspirate a vicende reali o immaginarie.
Purtroppo oggi in Italia e in Europa i cantastorie sono pressoché scomparsi quindi l’idea di salvare questa specie, come dir in via d’estinzione, c’e’ sembrata una sfida molto accattivante. Inoltre i cantastorie rappresentarono l’unico tramite culturale tra il popolo analfabeta e il mondo piu’colto della poesia, un ponte fra una tradizione orale, basata piu’sulla memoria, e quello che diventera’una letteratura scritta con l’avvento della stampa.
Valori legati ai dialetti regionali e ad un patrimonio culturale che lentamente, di generazione in generazione sta’ svanendo e che custodisce delle sonorita’uniche ancora parte integrante della nostra identita’sociale.
Una passione comune per la tradizione e per il teatro contemporaneo, la musica e la parola, la fisicita’ ed il palcoscenico ci hanno spinto a creare questo nucleo artistico che fermenta all’interno di un panorama culturale europeo in continua trasformazione.
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