Il CAR, Censimento Artistico Romano, evento promosso dal Comune di Roma con un
finanziamento pubblico di duecentomila euro, è l’espressione di una politica culturale vuota e
inadeguata volta unicamente ad arricchire i soliti “amministratori della cultura” a Roma.
La creazione “ad hoc” dall’alto di bandi per la creazione di pseudo-eventi culturali privi di un
reale legame con il mondo artistico romano e con il territorio, affida la gestione della cultura ad
associazioni, cooperative e società, come la EvenTime (la società vincitrice del bando per il CAR)
che guarda caso offrono arredi, strutture e servizi per l’allestimento di eventi. Iniziative come il
CAR, in cui il talento è ridotto a vetrina, a concorso, ad una “vittoria” che dura tre minuti, non
possono sopperire all’assenza di un impegno concreto e di un interesse reale e continuo da parte
delle istituzioni in campo culturale.
Le valide realtà culturali già esistenti faticano a sopravvivere ai tagli dei fondi destinati alla
cultura attuati dal Comune di Roma. I Municipi non hanno le risorse per finanziare iniziative
sul territorio, il quartiere di San Lorenzo rischia di essere abbandonato alla speculazione e al
degrado. La programmazione di “San Lorenzo in Piazza”, evento che da anni si svolge in Piazza
dell’Immacolata, sarà ridotta causa mancato finanziamento promesso nell’ambito dell’Estate
Romana.
Da oltre un anno e mezzo il Nuovo Cinema Palazzo si batte sul territorio producendo cultura a
costo zero. Uno spazio inizialmente occupato dai cittadini del quartiere per scongiurare l’apertura
di un casinò, il cinema è luogo restituito alla città, aperto, accessibile, partecipato. Ospita e produce
iniziative artistiche, vive quotidianamente lo sforzo di creazione dal basso di un modello alternativo
di produzione e fruizione culturale.
La scelta di Piazza dei Sanniti come luogo per ospitare il CAR ci sembra totalmente inopportuna,
una provocazione atta a restare tale e che sottolinea ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la
differenza, la lontananza e l’incompatibilità di due modelli. La contrapposizione tra chi riempie un
cinema e una piazza con eventi partecipati, programmati seguendo una linea precisa e chi invece
pensa che basti piazzare un palco in mezzo ad una piazza romana per risollevare le sorti della
cultura della città. Un ultimo pensiero a chi l’estate romana l’ha sognata e poi creata e che ci ha
lasciato pochi giorni fa. Ci piacerebbe chiedere a Renato Nicolini cosa ne pensa di questo X-Factor
de noantri e se sarebbe stato compatibile con il Festival della Poesia o con il Festival di Massenzio.
Purtroppo non avremo una risposta e invece dei poeti ci troveremo ad assistere all’ennesimo inutile
show di un’amministrazione allo sfascio.
Buona Estate Romana.
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