Perché costruire spazi adatti ai piccoli vuol dire praticare un’idea di città per tutti.
Riappropriarsi degli spazi della città, per mettere al centro le relazioni, il bisogno di incontrarsi e di tessere rapporti solidali. Creare rete e nuove forme di comunità attraverso atti significativi e creativi.
Questo il punto di partenza del processo di progettazione partecipata dal titolo Costruiamo il Palazzo dei Bambini, che si sta svolgendo al Nuovo Cinema Palazzo con adulti e bambini dallo scorso aprile partendo dall’idea di costruire uno spazio d’incontro e confronto con i genitori e i piccoli del quartiere e di tutta la città.
Il processo di costruzione del Palazzo dei Bambini parte dall’assunto che costruire spazi adatti ai piccoli vuol dire praticare un’idea di città per tutti poiché i bambini sono allo stesso tempo, portatori di sostenibilità-ci obbligano a guardare il mondo oltre noi e nella prospettiva della loro crescita-e costruttori di reti- poiché il loro benessere passa per il benessere dei loro genitori, delle persone che stanno loro intorno, dalla pluralità e dalla serenità delle relazioni dentro le quali si muovono, si realizzano e crescono ogni giorno.
Inoltre diventare genitori comporta una serie di cambiamenti fondamentali che possono comportare isolamento e fragilità o tradursi in una prospettiva di trasformazione e solidarietà. Attraverso una serie d’incontri con i genitori e con diverse realtà attive sui temi dell’infanzia, sono emersi bisogni, visioni, idee per immaginare questo spazio sia per i più piccoli che per i loro genitori, che, nell’esperienza di essere padri e madri, riscoprono l’urgenza di ritrovarsi, confrontarsi, costruire assieme forme di convivenza e solidarietà rinnovata dai ritmi, dai modi, dal significato profondo dell’esperienza della genitorialità di cui sono portatori.
In una città che taglia e toglie spazi di socialità, esperienze come il Nuovo Cinema Palazzo provano a ricostruire rapporti non nella logica del servizio frontale e individuale ma della costruzione diffusa e cogestita, che parte dall’ idea del prendersi cura di ciò che è nostro, degli spazi strappati all’individualismo per farli diventare spazi del noi, e con ciò, riprendersi le proprie vite per ripartire dalla dimensione umana e relazionale del vivere assieme.
L’elemento innovativo di questo percorso è l’idea di superare una programmazione dedicata e di arrivare a una gestione allargata degli spazi del Cinema Palazzo e a una progettazione partecipata con la comunità allargata che riconosce in questo spazio una risorsa fondamentale per realizzare nuove forme di convivenza sociale.