Openings Out to Reality. Unità di dismisura. Una moneta per San Lorenzo

Openings out to reality segue il percorso di azioni sul reale, intrapreso con le Solidarity Actions realizzate in occasione della 7. Berlin Biennale, che ha messo in discussione il ruolo dell’arte e dell’artista all’interno della realtà concreta.
Soggetti vari — artisti, studiosi e pratiche di natura differente — sono invitati ad identificare casi, ad attivare un processo in un luogo preciso con la prospettiva di creare effetti visibili (cases+places+effects). In altre parole si vuole verificare il potenziale dell’arte e metterlo a disposizione della nostra vita contemporanea: aprirsi al reale che, sempre più, eccede la capacità narrativa del nostro tempo.

Unità di dismisura
Gli strumenti con cui misurare l’esperienza cognitiva, produttiva e sociale del nostro tempo sono impazziti come una bussola senza più riferimenti. Oggi l’esistenza contemporanea dipende sempre più dalla conoscenza, dalle forme della cooperazione e dalla condivisione di sapere, e non è più determinabile attraverso il tempo del lavoro e la semplice materialità di ciò che viene prodotto. Ecco perché la nuova unità di misura deve essere necessariamente pensata all’interno di una nuova prospettiva: abbiamo bisogno di un’unità di dismisura per mettere in discussione le vuote proporzioni e le classiche scale dei valori presenti. La dismisura, la sproporzione e l’eccesso dell’arte ci consentono, quindi, di afferrare il presente, di registrare con precisione l’inadeguatezza e l’impotenza dei valori in uso e di trasformare la realtà.

Una moneta per San Lorenzo
Con Unità di dismisura. Una moneta per San Lorenzo si avvia un percorso per arrivare alla battitura di una vera e propria moneta locale che attraverserà diverse fasi: lo studio economico e del territorio; l’individuazione delle nuove necessità della collettività; l’analisi delle esperienze pregresse di moneta locale in altri contesti culturali e sociali; l’utilizzo dell’arte e la sua dismisura per immaginare nuovi modelli formali da applicare concretamente nel mondo reale. Il progetto di una moneta locale sarà animato dall’esperienza del Nuovo Cinema Palazzo, dal tessuto sociale di San Lorenzo a Roma e da tutti coloro che occupando hanno trasformato un atto di resistenza in un “luogo del possibile”.
È l’espressione di questo potenziale che rende sensato e proficuo il contributo dei tanti artisti che negli ultimi anni hanno utilizzato la moneta come oggetto della loro creatività. Con Openings Out to Reality l’Istituto Svizzero di Roma vuole sostenere questa ricerca, favorire la presenza dell’arte in questo caso e luogospecifico e verificare l’efficacia del processo creativo sulla realtà.

Programma

Da Solidarity Actions a Openings
Christoph Riedweg, Direttore Istituto Svizzero di Roma
Salvatore Lacagnina, Head of Arts Programme, ISR

Una moneta per San Lorenzo
Il valore sociale della moneta
Andrea Fumagalli, Economista, Milano
San Lorenzo quartiere aperto
Nuovo Cinema Palazzo

Unità di dismisura
Annette Amberg
Nuri Koerfer
Daniel Knorr

Annette Amberg è nata nel 1978 a Berna, vive e lavora a Zurigo. Ha studiato arte all’ECAL di Losanna e alla ZHdK di Zurigo dove si è diplomata in fotografia. Annette Amberg interroga, attraverso il suo lavoro, le possibilità e i significati degli scambi simbolici e politici della conoscenza, dei beni e dei loro effetti sulla costruzione dell’identità culturale. La memoria storica, espressa attraverso installazioni con fotografie ed elementi scultorei, e il dibattito che ruota intorno all’architettura moderna e le sue connotazioni formali, sociali e globali sono i nodi centrali della sua ricerca. Le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive in Europa. Nel 2006 ha fondato insieme all’artista Fabian Marti lo spazio espositivo Amberg&Marti nel proprio appartamento di Zurigo. Dal 2007 al 2011 ha lavorato come assistente curatore alla Kunsthalle di Basilea.

Andrea Fumagalli si è laureato nel 1984 all’Università Bocconi, oggi insegna Storia dell’Economia Politica all’Università di Pavia. I suoi interessi di ricerca sono prevalentemente relativi alla teoria macroeconomica, alle teorie monetarie eterodosse, all’economia dell’innovazione, alla distribuzione del reddito e alle mutazioni del capitalismo contemporaneo. Tra le sue pubblicazioni: Sai cos’è lo spread? Lessico economico non convenzionale (Mondadori, 2012); Bioeconomia e capitalismo cognitivo (Carocci, 2007). È membro dell’Executive Committee del BIEN (Basic Income European Network).

Daniel Knorr è nato a Bucarest nel 1968, vive e lavora a Berlino. La questione dell’identità, la lingua e il testo sono alla base della sua arte. La sua strategia combina la pratica concettuale dell’appropriazione di materiali culturali esistenti all’ironia dell’eccesso determinato dall’intuizione artistica pura. Il suo lavoro emerge attraverso la percezione, la discussione e la mediazione degli spettatori. Knorr trasforma la funzione degli oggetti trovati, di materiali e oggetti artificiali, interrompe le procedure ufficiali, altera i tipici modelli di comportamento umano all’interno degli spazi pubblici, e arriva perfino a mettere in questione i fenomeni naturali. Nella pratica dell’artista, l’intera sfera dell’esperienza umana è definita come un insieme di fenomeni culturali ed è sottoposta a delle modifiche che conferiscono agli oggetti e ai processi abituali un significato nuovo e inaspettato. Mostre personali sono state dedicate a Daniel Knorr in importanti musei e ha partecipato ad alcune delle principali rassegne d’arte internazionale quali la 5. Berlin Biennale, Manifesta 7 e alla 51. Esposizione Internazionale d’Arte, la Biennale di Venezia.

Nuri Koerfer è nata nel 1981 in Svizzera, vive e lavora tra Berlino e Zurigo. Ha studiato arte alla Byam Shaw School of Fine Art a Londra. Per sei mesi nel 2008, in occasione di un grant dell’Helmhaus di Zurigo, ha lavorato a Kunming, Cina e nel 2011 ha preso parte alla Mountain School of Art di Los Angeles. Le sue sculture, i suoi collage e disegni nascono dalla trasformazione di strutture del quotidiano che l’artista reinterpreta nel suo proprio linguaggio visivo e riflettono un delicato equilibrio tra una funzionalità ancora riconoscibile e la libertà del gesto artistico. Gli elementi ricorrenti nelle sue sculture sono plinti, cera, cornici e mensole che, combinati con materiali instabili, mettono in questione il fine e le prospettive del display e dell’allestimento espositivo. Le sue opere sono state presentate in mostre personali e collettive in Europa e negli Stati Uniti.

Nuovo Cinema Palazzo. Dal 15 aprile 2011 cittadini, artisti, studenti, attivisti di spazi sociali e associazioni hanno riaperto l’exCinema Palazzo per sottrarlo alle speculazioni e di fatto bloccando l’apertura di un casinò che, senza nessuna autorizzazione, stava nascendo a San Lorenzo. Spettacoli, concerti, proiezioni, prove, laboratori per bambini e adolescenti, reading, dibattiti e seminari costruiti in cooperazione con università e altre istituzioni culturali hanno animato e dato vita ad un fitto laboratorio artistico e sociale. Questa occupazione rappresenta per il quartiere e l’intera città un laboratorio sociale per innovative forme di legittimità, fondate sulla partecipazione, sulla difesa del territorio, sui bisogni e i desideri di chi lo abita e lo attraversa. Recentemente gli occupanti del Palazzo assieme a studenti, dottorandi e giuristi hanno avviato una ricerca sul diritto, le istituzioni e le forme di autogoverno dei beni comuni a livello europeo.

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