Diretto da: Giorgia Pietropaoli e Giulia Migneco
Scritto da: Franco Fracassi
Con: Roberta Mattei, Alessandro Borgia
Durata: 85 minuti
A seguire: Incontro con autore, registi e il giornalista Luca Teolato
Lunedì 10 novembre il Nuovo Cinema Palazzo proietterà il documentario di Giorgia Pietropaoli e Giulia Migneco Berlusconi – La genesi, un’inchiesta giornalistica spietata sulla primissima ascesa al potere di una delle figure più ricche ed ambigue della nostra storia recente.
Trailer: http://www.youtube.com/watch?v=FLobl42wUXk
Attraverso un’indagine approfondita e un vero e proprio viaggio d’investigazione che parte da Roma e Milano, percorre la Svizzera ed esplora le Isole delle Bahamas, gli autori ricostruiscono scrupolosamente quello che oggi rappresenta uno dei più grandi misteri della finanza italiana, cercando di dare finalmente risposta a quelle domande tanto scomode quanto legittime: da dove ha preso il denaro Silvio Berlusconi? Chi lo finanziava realmente e quali interessi lo muovevano?
Correva l’anno 1963: un giovane imprenditore milanese si affacciava in maniera prorompente nel mondo degli affari creando la redditizia Edilnord sas senza avere un centesimo in tasca. Apparentemente, solo una fideiussione concessa dalla piccola Banca Rasini aveva permesso a questa società di cominciare a costruire quella che oggi è conosciuta come Milano 2. Silvio Berlusconi iniziava così il suo percorso verso la ricchezza e la fama, raggiunte grazie ad un raffinato sistema, sviluppatosi negli anni, di finanziarie offshores, di scatole cinesi e di società costituite e subito liquidate. Non è tutto così regolare e scontato: quella piccola fideiussione iniziale, in realtà, nasconde molto di più.
Scopo dell’inchiesta Berlusconi: la Genesi è gettar luce sull’origine dei primissimi finanziamenti di Silvio Berlusconi, sulle figure che hanno agito nell’ombra e sulle società e sugli istituti che hanno contribuito alla sua ascesa. Se appare subito chiaro il legame con ambienti mafiosi per via dei capitali investiti dalla Banca Rasini (banca che Michele Sindona indicò come quella utilizzata dalla mafia a Milano), meno evidenti e più oscuri appaiono collegamenti con banche e finanziarie svizzere e italiane, con Licio Gelli e con la sua P2 e con una miriade di personaggi alquanto ambigui e spesso oggetto di inchieste giudiziarie, da Ercole Doninelli (indagato più volte per riciclaggio di denaro sporco e per bancarotta fraudolenta) a Tito Tettamanti (coinvolto nel caso Enimont), passando per Roberto Calvi, il banchiere di Dio e infine l’oscuro Michele Sindona.
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