Diffondiamo l’appello del Coordinamento degli Operatori della Salute per le giornate di lunedì 14 e mercoledì 16 gennaio. E’ ormai sotto gli occhi di tutte/i la disastrosa situazione in cui versa l’assistenza sanitaria pubblica e per questo anche il Cinema Palazzo, assieme ai cittadini, agli studenti e ai lavoratori del settore, avverte la necessità di opporsi alla devastazione di diritti cui stiamo assistendo. Perchè la salute non si vende, si difende!
____________
.:.:.:.:.:.:.Lunedì 14, ore 10.30.:.:.:.:.:.:. Mobilitazione dei Lavoratori del policlinico, degli Studenti di medicina, dei Cittadini di San Lorenzo davanti a Pediatria ed alle scuole del quartiere.
.:.:.:.:.:.:.Mercoledì 16, ore 17:00.:.:.:.:.:.:. “Per una Sanità Creativa”: Artisti e cittadini in difesa della salute – Aula occupata del CTO
La sanità deve e può essere solo pubblica. Per garantire a tutti gratuitamente prevenzione, cura e riabilitazione. La modalità incestuosa del privato convenzionato, dove troppo spesso il pubblico stanzia risorse e il privato trae profitti, ha mostrato il suo vero obiettivo finendo per essere occasione di lucro sul bene comune salute. Vogliamo dunque con forza un sistema diverso, dove tutto il privato convenzionato sia riconvertito e gestito direttamente, in maniera trasparente dal SSN, senza finanziare con soldi pubblici imprenditori e chiesa.
Gli ospedali non sono aziende. Il DIRITTO ALLA SALUTE, e non il pareggio di bilancio ed i profitti, deve essere l’unica loro finalità. Rifiutiamo la logica dei tagli lineari, del pareggio di bilancio, che, dietro la retorica della crisi, taglia indiscriminatamente senza attuare nessuna reale programmazione sanitaria innovativa e radicale, volta a garantire assistenza diffusa e di qualità. La sanità deve essere finanziata tramite una fiscalità generale realmente progressiva in base al reddito, contrastando l’evasione fiscale e riuscendo così a reperire le risorse necessarie, perché tutti pagano quanto dovuto.
La programmazione sanitaria deve essere territoriale e rispondente ai bisogni reali di salute delle persone. Deve prevedere il coinvolgimento attivo di strutture di cittadini, unici garanti contro clientelismo e ruberie. La salute è un bene che riguarda ognuno di noi, non basta più una sua gestione delegata: è ora che siano le persone che vivono nel territorio e gli operatori sanitari, ad occuparsi della sua gestione. Essenziale è la promozione di reali e lungimiranti politiche di educazione sanitaria, in termini di prevenzione e gestione del proprio bisogno di salute che è inscindibile dai diritti fondamentali (lavoro in sicurezza, ambiente sano, casa, alimentazione, istruzione) senza i quali viene minato alla base il concetto stesso di salute. Questa nuova programmazione non risponderà più a sterili percentuali e statistiche né all’interesse di nuove e vecchie dirigenze, peraltro di nomina politica e lontane dalla conoscenza reale del problema.
Abolizione della libera professione dei medici ed eliminazione dell’intramoenia nelle strutture sanitarie pubbliche. E’ dimostrato dai fatti che questi istituti, negli anni , non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi per cui erano stati creati: ridurre le disumane liste di attesa , permettere ai cittadini la “scelta” del medico e dunque di come e dove curarsi. Solo chi ha le possibilità economiche ottiene una visita in breve tempo e successivo “diritto” al ricovero.
Gestione diretta da parte del Sistema Sanitario Pubblico di tutti i servizi oggi esternalizzati con l’assunzione diretta degli operatori di ditte e cooperative. Ciò comporterà un evidente risparmio sui bilanci regionali grazie ai soldi recuperati dai profitti oggi garantiti ai privati tramite il losco sistema delle gare di appalto, da sempre prive di qualsiasi trasparenza e garanzia di equità.
Sblocco delle assunzioni con immediata stabilizzazione dei precari e dei lavoratori atipici, con una verifica costante degli organici per concretizzare nelle strutture pubbliche qualità ed umanizzazione dell’assistenza.
Riconoscimento a tutti gli operatori della salute a contatto con il pubblico della particolarità ed usura del proprio lavoro, potenziando il lavoro di gruppo, riducendo i carichi di lavoro, abolendo gli straordinari, riattivando gli scatti biennali, favorendo le richieste di mobilità volontaria ed attivando scivoli per il pensionamento. Questa è l’unica “meritocrazia” accettabile per non annientare la dignità professionale e la finalità di salute degli ospedali e servizi territoriali.
QUESTA E’ LA SANITA’ CHE VOGLIAMO, OLTRE OGNI CAMPAGNA ELETTORALE SMASCHERANDO CHI RUBA E CHI SPRECA…
LA SALUTE È UN BENE COMUNE, RICONQUISTIAMOLA INSIEME!