Siamo complici e solidali con il Teatro Coppola di Catania e condividiamo il loro comunicato:
Stamattina, 22 gennaio 2013, al Teatro Coppola è stata recapitata una raccomandata a/r da parte del Comune di Catania. Il contenuto di questa riporta la volontà della Commissione Comunale di Vigilanza a «verificare, accertare e controllare l’osservanza delle norme relative ai requisiti tecnici, di idoneità, di sicurezza e di igiene dei locali di pubblico spettacolo».
La Commissione richiede al Teatro Coppola Teatro dei Cittadini una documentazione che attesti «l’agibilità necessaria per svolgere l’attività», un lungo elenco che include, tra gli altri documenti, il titolo di proprietà, la destinazione d’uso dello spazio, la descrizione degli impianti di sicurezza, il collaudo delle strutture fisse o mobili.
Il Teatro Coppola, struttura che sulla carta è di proprietà del Comune di Catania (paradosso di una burocrazia che ci chiede attestati di proprietà), non possiede e non ha bisogno, per la particolarità della sua gestione, di nessuno dei certificati richiesti. È uno spazio occupato
e autogestito, tornato a vivere da poco più di un anno (dal 16 dicembre 2011) in seguito a una azione cittadina, diretta e dal basso. Ristrutturato con tempo, materiali e lavoro prestato volontariamente. Legittimato nella sua esistenza da una partecipazione cittadina costante e
costruttiva.
Prima di chiedere al Teatro Coppola un certificato di collaudo, il Comune di Catania dovrebbe spiegare ai cittadini che fine hanno fatto i 225.000 euro stanziati nel 2005 per la ristrutturazione dello spazio, ristrutturazione mai completata e che ha prodotto soltanto l’ennesimo abbandono di una proprietà pubblica, negandone la sua destinazione storica a luogo di produzione culturale.
Il Teatro Coppola oggi è il Teatro dei Cittadini, uno spazio culturale aperto, una piazza, un luogo di confronto, di sperimentazione culturale e politica gestito direttamente dai cittadini, senza interlocutori istituzionali. In tal senso non è materia riguardante la Commissione Comunale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo.
La burocrazia è pietanza per mangiatori di carta bollata. Non siamo noi a dover fornire documentazioni che attestino condizioni di legalità.
Ci piace pensare che il gesto in questione sia frutto ancora una volta dello zelo di un funzionario sfaccendato e, di conseguenza, troppo zelante nel suo dovere. Se così non fosse non è al Teatro Coppola che si deve rendere conto di una tale provocazione bensì ai cittadini tutti a cui appartiene di diritto e di fatto.
Ci riserviamo, nei prossimi giorni, di fornire alla cittadinanza tutta la documentazione richiestaci, «da presentare almeno dieci giorni prima (sic)», nei modi e negli usi che, saltimbanchi qual siamo, ci sono più congeniali.
Teatro Coppola Teatro dei Cittadini