La Festa della (non) ricostruzione – il nostro viaggio a L’Aquila

San Lorenzo, si parte direzione L’Aquila. Andiamo alla festa della (non) ricostruzione in Piazza Palazzo.

In macchina parliamo del legame che la battaglia del Cinema Palazzo ha con L’Aquila, di come il gioco d’azzardo legale, attraverso il “decreto Abruzzo”, doveva portare i soldi ai terremotati, e di come invece ha portato e porta solo miseria e solitudine a tutti.

Posteggiamo alla villa e camminando sul corso contiamo i posti aperti, sono davvero pochi.

Due Bar, un negozio di prodotti tipici, due compro oro e quattro filiali di banche diverse.

I militari sono ancora li a ricordarci dell’assedio e della militarizzazione che hanno subito i cittadini de L’Aquila, sono li davanti alle banche mentre accanto, sulla facciata del Cinema Massimo, è ancora affissa la locandina dell’ultimo film  proiettato ”Gli Amici del Bar Margherita”.

Arrivati in Piazza cerchiamo di raggiungere i ragazzi del 3e32 che sono entrati nella zona rossa insieme a decine di giornalisti e fotografi. Perdendoci nei vicoli fantasma della zona rossa, superiamo le transenne e vediamo la “ricostruzione” di Letta, Bertolaso, Barca, Chiodi e Cialente.  Scaldabagni penzolanti, travi divelte e macerie dappertutto.

Dopo poco incontriamo gli altri, ci raccontano di come per organizzare la festa della (non) ricostruzione hanno dovuto chiedere di riattaccare l’elettricità nel centro, perchè piazza Palazzo è spenta da quattro anni ormai. Un ragazzo ci indica un punto  tra le impalcature e la polvere : “Quella era casa mia”.

Sono presenti anche i terremotati dell’Emilia scesi a portare solidarietà: sono stupiti, loro sono “solo” dieci mesi che non hanno una casa. Propongono di ragionare assieme su come sia possibile una ricostruzione che parte dai cittadini.

Continuiamo il tour delle promesse mai mantenute in una città che era piena di vita e che dal 2009 è ancora un cumulo di abbandono, di case disabitate e devastate.

A piazza Palazzo la sorpresa: il sindaco. Si! Il sindaco Cialente, famoso ormai in tutta Italia, in giacca e cravatta si aggira fra i banchetti  fra lo stupore e lo sdegno generale. Una voce al microfono ricorda la sua incapacità, la sua gestione in linea ai diktat dei governi Berlusconi e Monti. Il suo essere da un’altra parte, distante, rispetto ai cittadini.

Ma per fortuna c’è un’altra L’Aquila. L’Aquila re-immaginata dalle associazioni, quella che vive nei posti occupati, che crea spazi di autogoverno. E’ L’Aquila del 3e32, di Casematte, dell’Asilo Occupato, dei comitati, ma anche de la Casa delle donne, dei Gas, di chi rivendica una necessità di vivere inaugurando un museo, una biblioteca e il mercato all’aperto. L’ Aquila che incentra la sua esistenza sul diritto alla città. L’Aquila che si interroga sulle priorità di un paese intero, che si lega alla lotta no tav, che chiede reddito di cittadinanza, che vuole ripartire e non rimanere sola. La Libera Repubblica de L’Aquila.

Da qui vogliamo ripartire, per creare nuove connessioni e discorsi con chi da oltre quattro anni con fatica e passione continua a lottare e lo fa con il sorriso e in piazza.

http://www.3e32.org/

 

1 comment on “La Festa della (non) ricostruzione – il nostro viaggio a L’Aquila”

  1. 3e32 Rispondi

    grazie mille ragazz*!
    non avremmo saputo raccontarla meglio!
    ci impegneremo per fare i modo che i nostri percorsi continuino ad incrociarsi ed alimentarsi ancora!

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