Siamo abituat* a considerare la femminilità qualcosa che viene definito e categorizzato dalla cultura dominante. Donne oggetto, bambole accondiscendenti, costruite, educate, per un mondo di uomini.
Cosa succederebbe se dalla femminilità appariscente, urlata, esibita, chiacchierata, compissimo un primo passo verso un concetto queer della nostra femminilità? Se lustrini, paillette, ciglia finte, tacco 12 smettessero di essere il codice al servizio di un ordine “mainstream” e diventassero elementi di un piacere personale di riscoprire un gioco di seduzione sul nostro corpo, per noi stesse, in un contesto queer che rompe ogni apparenza? In quel caso la femminilità non sarebbe più l’essere nata, o meglio, l’essere stata attribuita al genere femminile e averlo attuato per una vita in quanto “donna”. Non sarebbe neanche il vivere il femminile in quanto scelta di genere o di stile. Sarebbe la consapevole performatività di un tipo di genere, spinta all’eccesso, per svuotarlo dei contenuti che generalmente gli si attribuiscono.
La performatività del femminile è diventata una nuova frontiera. Il queening, in stile camp, incredibile a dirsi, è visto come un’ esclusiva degli uomini. Poi, è successo che negli Stati Uniti, drag queen donne vincessero alcuni dei più prestigiosi concorsi sbaragliando prima di tutto una mentalità e conquistando nuove possibilità di rottura nel gioco dei generi; non senza fatica, perché l’eros, la costruzione dell’immaginario, i contenuti, la moda sono, ancora oggi, troppo spesso, esclusivo appannaggio di un mondo maschile. E la prima discriminazione è avvenuta, sovente, nello stesso contesto lgbt in cui tutto questo nasceva.
Il nostro workshop non sarà tanto (non solo) un laboratorio di “trucco e parrucco”, non sarà un corso per drag queen, tantomeno una scuola di “donnità” (aiuto!); sarà un vero e proprio laboratorio in cui i cliché verranno estremizzati a nostro piacere fino a rielaborarli. Sarà un tentativo di far emergere i nostri immaginari per manipolare il tabù della femminilità. Un gioco allo specchio, come nel mondo di Alice, che rifrange, moltiplica e capovolge. Insomma, se ho voglia di andare a fare la spesa in minigonna, tacchi, scollatura mozzafiato, non è per rimorchio, ma perché IO sono FA-VO-LO-SA!
Il piacere di un corpo che si trasforma è immutato. Dai workshop drag king conosciamo quella scarica elettrica che attraversa chi vede la propria immagine riflessa rimandare un nuovo spettro di infinite possibilità. Per la nostra esperienza, il piacere resterà inalterato. Il rito della trasformazione aprirà il varco a logiche diverse, verso una dimensione in cui l’unica cosa che non sarà permessa è l’inibizione da ciò che si deve e non si deve fare
Le partecipanti al workshop potranno portare vestiti a propria scelta e il trucco per la costruzione della loro identità alternativa ma, a disposizione, troveranno comunque una Style Station dove scegliere liberamente gli elementi con cui comporre le svariate possibilità. Noi consigliamo di rompere completamente con il quotidiano. Ognuna è invitata a portare con sé degli oggetti che abbiano, secondo la propria sensibilità, un’attinenza con la rappresentazione del proprio immaginario al femminile.
Il workshop è aperto alle Donne per un numero minimo di 6 e massimo di 15 partecipanti
Il workshop si terrà sabato 6 e domenica 7 aprile dalle 11 alle 18
Quota di iscrizione € 50,00
Per info e iscrizioni, mandare una mail a info@eyeswilddrag.it