Il Nuovo Cinema Palazzo è lieto di ospitare, domenica 23 marzo, un nuovo appuntamento a sostegno di Emergency: in occasione del ventennale dell’associazione, vi proponiamo una serata di dibattiti e spettacoli per conoscere, affrontare e sostenere le iniziative e il lavoro che Emergency affronta quotidianamente in giro per il mondo.
Accanto alla vocazione artistica e culturale del Cinema Palazzo, a Piazza dei Sanniti non cessano mai di riecheggiare le parole e il ricordo di Vittorio Arrigoni: è anche per questo che il piacere di ospitare questa iniziativa non è mera convenzione dialettica ma reale convinzione che si debba, in qualsiasi modo, restare umani.
Nella prima parte della serata, dalle 17:30, ripercorreremo la storia di Emergency da quel 15 maggio 1994, quando fu fondata una piccola associazione che avrebbe da quel momento offerto cure gratuite alle vittime della guerra, delle mine antiuomo e della povertà. Partendo dalla chirurgia di guerra, passando per gli interventi di Emergency in Paesi in cui non è riconosciuto il diritto alle cure e arrivando fino in Italia – dove da qualche anno offre cure gratuite a chi non può permettersele – racconteremo di come, in vent’anni, l’associazione sia intervenuta in oltre 15 Pesi curando più di 6 milioni di persone.
A seguire, aperitivo a sostegno di Emergency e lo spettacolo teatrale “Etiopia della Pia”: monologo di Patrizia Pasqui interpretato da Claudia Bendinelli.
Dal 15 marzo, nello spazio espositivo del Nuovo Cinema Palazzo, sarà possibile visitare la mostra fotografica sui 20 anni di EMERGENCY.
Il ricavato dell’aperitivo verrà interamente devoluto ad Emergency
PROGRAMMA DETTAGLIATO
Ore 17:30 | Incontro con:
Michele Iacoviello (responsabile nazionale del progetto Polibus di Emergency)
Enrico Solito (pediatra)
Massimo Spalluto (infermiere)
modera l’incontro: Michela Greco (giornalista)
Ore 19:30 | Aperitivo a sostegno di Emergency
Ore 21:30 | Etiopia della Pia
Monologo di Patrizia Pasqui, con Claudia Bendinelli | Introduce Paolo Busoni (storico militare e volontario di Emergency)
Il territorio tra Livorno e Pisa è stato un territorio fortemente militarizzato: un porto, un aeroporto militare e un importante snodo ferroviario lo hanno reso un nodo strategico.
La seconda guerra mondiale lascerà un segno profondo, una cicatrice duratura su questo territorio: prima i pesanti bombardamenti poi, mentre il fronte si blocca poco più a nord sulla linea gotica, il porto di Livorno diventa la più importante base logistica degli alleati per rifornire il teatro di guerra meridionale dell’Europa.
In questo contesto, nella grande pineta tra Pisa e Livorno di nome Tombolo, una parte di popolazione cerca rifugio o cerca di trarre profitto dalle condizioni provocate dalla guerra. A Tombolo, in baracche e capanne, vive un’umanità di contrabbandieri, disertori e “segnorine” – così erano chiamate le prostitute.
Proprio una “segnorina”, Etiopia detta Pia, ci racconta in modo divertente e commovente la vita di quel periodo. La sua storia è emblematica delle conseguenze di una guerra, che sono sì distruzioni materiali, ma anche disperazione, corruzione e disgregazione di un tessuto sociale.
Negli anni del dopoguerra, il cinema neorealista italiano, con Lattuada e Fellini, si occupò della situazione di Tombolo.
Oggi, raccontare di Tombolo significa raccontare una cicatrice che nel tempo rimarrà sul territorio, trasformando quella pineta nell’attuale Camp Darby, una delle basi americane logistiche ancora oggi più importanti d’Europa e che ha svolto un ruolo decisivo durante la guerra fredda e in tutte le guerre che seguiranno la caduta del muro di Berlino.
Proporre questo testo significa riflettere, attraverso una voce femminile, sulle conseguenze che accompagnano sempre una guerra, in qualunque epoca.