Novembre 2015:
Ricerca, Racconto, Scrittura
Seminario sulla storia dei movimenti: GENOVA 2001, il prima e il dopo
Il Circolo Gianni Bosio, il Festival di storia del Nuovo Cinema Palazzo e l’Università Popolare “Antonio Gramsci” si sono incontrati per un progetto comune: un seminario di studio e trasmissione della memoria dedicato al movimento di Genova.
Il seminario si suddividerà in sei conferenze, a cadenza mensile, e diversi incontri settimanali dedicati alle tematiche che ruotano intorno alla storia orale ed alla trasmissione della memoria.
Conferenze ed incontri, gratuiti ed aperti alla partecipazione di tutti gli interessati, si svolgeranno tutti i mercoledì dalle ore 18.30 presso il Nuovo Cinema Palazzo.
Ci vogliamo occupare di quella fase che culminò nel 2001, quando, a un G8 organizzato per ratificare un nuovo ordine globale – delineato da Wto, Fmi e Bm – si rispose con una partecipazione, vasta, trasversale e fermamente contraria a un disegno del mondo che tenesse conto solo della parola “mercato”. Più di mille furono le sigle nazionali aderenti al Genoa Social Forum, più di 150 quelle internazionali.
Prese vita allora un nuovo protagonismo intergenerazionale, pacifista, ambientalista, anti-liberista, che diventerà poi il fondamento della vittoria culturale, prima ancora che politica, del referendum contro la privatizzazione dell’acqua, del 2011.
Studiamo Genova 2001 indagando ciò che ha saputo generare quel movimento cresciuto attraversando gli anni Novanta di Tangentopoli e dell’implosione dell’URSS: avvenimenti che nel nostro paese hanno contribuito a far saltare il sistema dei partiti e a livello internazionale hanno ridisegnato la politica dei blocchi.
Il nostro lavoro si articola attraverso lo studio dei documenti, la necessaria contestualizzazione internazionale ed i “cerchi della memoria”.
Questi ultimi raccolgono racconti. Racconti vissuti in primo piano dal testimone, che narra la sua vita, intrecciando fatti apparentemente minuscoli a eventi che sono parte della storia collettiva.
Trasmettere memoria, scambiare ricordi anche tra chi c’era e chi non c’era e ha vissuto tutto davanti alla televisione: la vita di ognuno è un libro che non va dimenticato sullo scaffale.
Da dove venivano e dove sono finiti i molti che sono partiti per Genova?
In cosa Genova ci ha fatto crescere e cosa ha da insegnarci ancora oggi?
La nostra ambizione è di sfuggire la trappola del limitare l’analisi all’azione violenta e illegittima dello stato, alla sospensione dei diritti o alla tortura. Su questo già molto si è detto, molto ancora si dovrà continuare a produrre. Ma noi vogliamo appuntare l’attenzione sulla miriade di protagonisti di Genova. Ci interessa la pluralità di generazioni, la molteplicità di genealogie, la ricchezza delle esperienze condivise e la volontà individuale di partecipare senza nessuna sigla messa a garanzia della propria militanza o dello stare in piazza. L’ascolto di queste voci ci condurrà alla produzione di materiali che raccolgano i risultati delle ricerche e all’elaborazione di una scrittura collettiva che ricostruisca in una struttura narrativa le memorie raccolte.
Il prossimo luglio cadrà l’anniversario dei quindici anni da Genova. L’urgenza di indagare quei fatti per tanti di noi, e per tante persone a noi vicine, è ora matura.