Space Metropoliz

Al Nuovo Cinema Palazzo arriva l’ultimo appuntamento con il ciclo dei lunedì di “cinema al Cinema”. Per questa proiezione di fine stagione, lunedì 16 giugno, proponiamo Space Metropiliz. La luna non è di nessuno e nessuno la può comprare, film-documentario di Fabrizio Boni e Giorgio De Finis. Dopo aver partecipato a decine di festival in giro per il mondo, Space Metropoliz torna dunque a Roma, dove l’opera è stata concepita e girata: la storia – a metà tra film e documentario – è infatti ambientata al Metropoliz, una ex-fabbrica abbandonata alla periferia di Roma, zona Tor Sapienza, dove ad oggi vivono decine di famiglie e che ospita stabilmente il MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz.

Al termine della proiezione, incontro con i registi.

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Quella che andiamo a raccontare è una storia di fantascienza.

Ma è anche una storia di convivenza, di condivisione e di impegno politico. È la storia di un’occupazione e di una provocazione artistica, di un’astronave e di un museo.

Metropoliz è una ex-fabbrica di salami abbandonata alla periferia di Roma, quadrante stellare di Tor Sapienza, uno di quei posti dimenticati da tutti che sembrano usciti da un film di Pasolini o di Tarkovskij.

Un gruppo (dis)omogeneo di Italiani, Tunisini, Peruviani, Ucraini, Africani e Rom un giorno rompe il lucchetto del cancello della veccia fabbrica e decide di trasformare quel posto nella loro CASA. Ristrutturano, riparano, organizzano e abitano quello spazio, cercando di farne – eroicamente e talvolta un po’ rocambolescamente – un luogo dove condurre una vita decorosa.

Ma i Metropoliziani sono costretti a lottare, perchè la gente della Terra non capisce come essi possano vivere felici, così fuori dalle regole. In fondo li temono e ne sono invidiosi.

Stanchi di essere sempre sotto assedio, un bel giorno decidono di abbandonare le barricate e di sfuggire una volta per tutte alle spinte centrifughe della città che li pone ai margini della società civile, negandogli casa, lavoro, salute e diritti.

Il loro progetto è semplice: costruire un razzo per andare a vivere sulla Luna.

Questa, in sintesi, è la storia immaginata due registi – che da anni si occupano di emergenza abitativa – per raccontare la città meticcia che abusivamente vive al numero 913 di via Prenestina.

Per declinare il tema della Luna – un foglio bianco dove tutto è ancora possibile – sono stati chiamati filosofi, astrofisici, astronauti, ufologi, architetti radicali e decine di artisti, che hanno dato vita per un anno – l’anno della crisi e di Occupy Wall Street – ad un cantiere cinematografico e artistico senza precedenti.

Nonostante le difficoltà quotidiane ed il peso dei bisogni, gli abitanti di Metropoliz hanno trovato la forza e la fantasia di rispondere a questa provocazione, costruendo un telescopio e un razzo pronto a partire, e vincendo una sfida molto più grande: dimostrare che l’arte può cambiare il mondo, che il sogno e l’immaginazione sono cose che appartengono a tutti, nessuno escluso, e che qualunque cosa può diventare il simbolo di un riscatto e di un
cambiamento possibili.

Oggi Metropoliz continua la sua battaglia per il diritto alla casa e all’abitare ed ospita stabilmente il MAAM, Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz, che lentamente trasformerà la fabbrica in un super oggetto d’arte collettiva.

Maggiori info: www.spacemetropoliz.com

 

1 comment on “Space Metropoliz”

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