Domenica 8 Febbraio dalle 21.00 salirà sul palco del Cinema Palazzo una delle voci storiche della canzone politica italiana: Gualtiero Bertelli
Un evento organizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio.
Un viaggio nella vita e nel mondo di Gualtiero che partirà con la presentazione del suo libro”Venezia è una fisarmonica”, in cui l’autore discuterà insieme ad Alessandro Portelli, proseguirà con la proiezione del documentario “Viaggio nella musica etnica” di Piero Cannizzaro e che si concluderà naturalmente con il concerto.
Gualtiero Bertelli è nato a Venezia, nell’isola della Giudecca, il 16 febbraio 1944.
Il padre, Enrico, era operaio dell’antico Arsenale, la madre, Lidia Gottardo, una casalinga.
La musica era una passione diffusa nella famiglia Bertelli, e Gualtiero fu avviato allo studio della fisarmonica all’età di cinque anni. Non aveva ancora raggiunto l’età di sette anni che già si esibiva come solista nel complesso di fisarmoniche del suo maestro.
Alla fine degli anni cinquanta percorre la sua stagione del rock e successivamente della canzone d’autore, fondando due gruppi musicali che lo vedranno attivo fino al 1963. E’ stata questa la palestra nella quale si è formato come cantante ed autore.
In questo periodo Gualtiero prende parte alla vita politica e culturale della sua città e viene in contatto con pubblicazioni discografiche, musicisti e ricercatori che si occupavano di canto sociale. In particolare, grazie all’amicizia con il musicista Luigi Nono, incontra Sergio Liberovici di Cantacronache, occasione che prepara la svolta nell’attività musicale di Gualtiero Bertelli.
In quegli anni la ricerca demografica ed in particolare sul canto storico/politico si coniuga con l’attività di autori, come Fausto Amodei e Ivan Della Mea, che con le loro nuove canzoni raccontano la realtà urbana che si sta sviluppando a Torino, a Roma, un po’ ovunque nel nostro paese. Su questa strada si colloca il lavoro di Gualtiero dal 1963 in poi, preparandosi all’inevitabile, e atteso, contatto con il Nuovo Canzoniere Italiano, fondato da Gianni Bosio e Roberto Leydi attorno al quale si concretizzarono tutte queste esperienze.
L’occasione per questo contatto fu offerta da un incontro che oggi non è esagerato definire storico, anche se allora non se ne aveva la percezione, quello tra Gualtiero e Luisa Ronchini.
E’ il 1964: nasce il Canzoniere Popolare Veneto e con questo si sviluppa la ricerca sulla canzone popolare veneziana e la composizione di nuove canzoni.
Dal 1965 Gualtiero Bertelli prende parte all’attività del Nuovo Canzoniere Italiano e entra a far parte del gruppo di nuovi autori quali Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli e successivamente molti altri.
Nello stesso anno realizza il disco “’Sta bruta guera che no xe finia”, prima di una serie ricca di incisioni.
Partecipa ai due folk festival internazionali di Torino (nel 1965 e nel 1966) e a innumerevoli concerti.
Nel 1972 fonda il Nuovo Canzoniere Veneto che, con due formazioni diverse, sarà attivo fino al 1980.
Dopo una pausa di alcuni anni, nel 1987 Gualtiero Bertelli torna all’attività musicale con la pubblicazione del LP “Barche de carta”. La canzone che dà il titolo all’album è stata premiata con la targa Tenco quale miglior composizione in dialetto dell’anno.
Nel 2002 Bertelli pubblica il CD live “Quando la luna a mezzogiorno” accompagnato dal pianista Paolo Favorido e da allora riprende in pieno l’attività musicale e teatrale, fondando anche “La Compagnia delle Acque”, un gruppo di cantanti e musicisti con il quale ha inciso dei CD legati ai numerosi spettacoli sino ad oggi realizzati.
E’ di questi ultimi anni la stretta collaborazione con l’editorialista e scrittore Gian Antonio Stella e con il vice direttore del Gazzettino di Venezia Edoardo Pittalis.
Significativo il progetto a cui sta lavorando e che ha al centro la sua città: “Raccontare e cantare Venezia” un insieme di spettacoli e pubblicazioni per far conoscere la storia e la cultura di una Venezia invisibile o poco frequentata.