«Questo è un libro sull’amore. Su quella parte di noi, di ciascuno di noi, che ha bisogno dell’altro, di una relazione che unisce laddove la solitudine separa. Aristotele diceva: “Non si può essere felici da soli”. E invece per alcuni decenni abbiamo rimosso il desiderio vitale di stare insieme e abbiamo rinunciato a quella misteriosa energia sprigionata da una comunità quando prendono corpo i legami che saldano persone e cose, luoghi e identità, interessi e sentimenti. Tutto è ruotato attorno all’io, escludendo il noi, e l’egoismo è diventato la principale leva dei nostri comportamenti, individuali e collettivi. Ma l’egoismo, per quanto radicato nei cromosomi dell’uomo, non può funzionare come bussola di una civiltà».
Insieme all’autore, ne discutiamo con:
Gianluca Carmosino – Comune-Info
http://comune-info.net/
Silvia Cioli – Zappata Romana
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Valerio Gatto Bonanni – Ecovillaggio La Giostra -Vite9- Teatro Valle Occupato
http://miniecohousing.it/
Marica Di Pierri – Associazione A Sud
http://asud.net/
Alberto Fiorillo – #salvaiciclisti
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Sara Palombo – Point Break studentato occupato
https://www.facebook.com/
Francesco Raparelli – Freelance e saggista – Esc Atelier Autogestito
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Ci piacerebbe avviare una riflessione comune sui temi individuati nel libro di Galdo: La CITTÀ’ DI TUTTI, ABITARE E STARE INSIEME, SCAMBIO E NON SOLO POSSESSO, LAVORO E WELFARE: LE NUOVE RETI
Crediamo che la presentazione del libro “L’egoismo è finito. La nuova civiltà dello stare insieme” rappresenti la giusta opportunità di incontro e di scambio tra le realtà cittadine che, nei loro diversi ambiti di intervento, propongono una visione innovativa, se non rivoluzionaria, di appartenenza, di cura e di trasformazione della città.
La pratica dell’occupazione come riappropriazione di luoghi della città restituiti alla collettività, spazi aperti di creazione e sperimentazione di un modello di vita e di città basati sulla cooperazione, ci porta naturalmente a voler cercare un confronto ed una elaborazione condivisa di quelle tematiche centrali al nostro agire.
Vorremmo che le esperienze di lotta e di conflitto fossero raccontate il più possibile, da chi e per chi crede che un altro mondo sia possibile. Le testimonianze di chi si spende per arginare l’egoismo e creare quella comunità basata sulla cooperazione sono preziose per noi, per chi ascolta, chi pratica altrove le stesse lotte. Crediamo che sia importante che le esperienze che portano avanti la creazione di percorsi alternativi reali possano intrecciarsi, raccontarsi e arricchirsi a vicenda, componendo insieme lo scenario del cambiamento.