Il Cinema Palazzo è uno spazio liberato da circa tre anni. Nasce come atto di resistenza ad un progetto di speculazione quale la nascita di un casinò e ci parla della riappropriazione e della restituzione di uno spazio ad una cittadinanza e ad un territorio – quello di San Lorenzo – nel quale la speculazione e i codici di accaparramento territoriale a carattere escludente e criminale tentano ogni giorno di impoverire l’offerta culturale e di diffondere paure e affollate solitudini.
Ma San Lorenzo Resiste, non è solo speculazione e criminalità; tratto distintivo del quartiere è infatti quello della combattività che si mescola con l’apertura e la trasformazione.
Un fascio di connessioni di diverso livello dà senso alla nostra pratica ed il punto di partenza è proprio San Lorenzo.
Il rapporto con il quartiere, che sappiamo vitale per ogni spazio culturale, offre radici solide a questa esperienza ma richiede una vocazione aperta, generosa, attenta all’altro, che sappia restituire a un territorio in movimento un’immagine di sé dinamica e dipingere una tela di relazioni con l’altrove.
Da San Lorenzo s’irradiano relazioni con altre soggettività che operano in città – spazi, gruppi, collettivi, istituzioni indipendenti e coraggiose che hanno compreso la profonda novità di questa esperienza- e su tutto il territorio nazionale ed europeo – le lotte per i beni comuni, i teatri e gli spazi occupati strappati alla morsa dell’austerità.
Oggi, attraverso la pratica della co-gestione e della co-progettazione, del fare ancora di più con altri, ci interroghiamo più profondamente sulla ricerca di una via di sperimentazione che riscriva il senso dell’autogoverno e dell’azione non rivendicativa ma immediatamente generativa di alternativa politica.
Restituire uno spazio di arte e di cultura al quartiere e alla città, dare vita a progetti ed eventi in modo collaborativo e cooperativo con le tante realtà attive nella ricerca artistica indipendente ma, ora, andare oltre e pensare, assieme a molti, la direzione stessa che la nostra proposta dovrà avere nel corso di una stagione in scrittura permanente.
E così riscrivere a partire da una pratica che è costantemente anche chiamata e convocazione, la relazione tra dentro e fuori, mettere a verifica, di nuovo, la capacità dei beni comuni di generare utilità collettiva e al tempo stesso, contagio, desiderio di prendersi cura ed usare, in modo diretto ma non egoistico di uno spazio di progettualità.
Questa è la proposta che formuliamo per rispondere con sincerità alla brutalità disseminata in questo territorio e in questa città.
E’ la risposta parziale ma autentica che possiamo dare, convocandoci e convocando altri attorno ad una pratica costruttiva di cittadinanza.
Lanciamo una Chiamata alle arTi proponendo, a chi crede nella possibilità di fare del Cinema Palazzo un modello espansivo di cittadinanza fondata sulla realizzazione creativa non egoistica ma cooperativa, di unirsi a noi.
Le soggettività si formano sperimentando e sperimentandosi nella relazione con altri.
Amiamo i riti vivi che segnano passaggi e non le spente celebrazioni! L’arte non è campo separato e protetto ma ventre, pelle, corpo smisurato del nostro vivere politico.
Lavoratori legati al mondo performativo, studenti e studentesse… chiunque abbia voglia di contribuire col suo “pezzettino”…. vi aspettiamo!!
Non ci bastiamo!